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DropBox e i file "in chiaro"

DropBox, il gruppo che fa capo al noto servizio per lo storage di file in remoto, dovrà rispondere davanti alla Federal Trade Commission degli USA riguardo all’accusa di aver mentito sulla segretezza delle risorse e dei contenuti degli utilizzatori.

Secondo gli accusatori, DropBox non garantirebbe un adeguato livello di tutela per la privacy degli iscritti, la criptazione tramite AES-256 non sarebbe in questo caso una garanzia e si arriverebbe addirittura al libero accesso ai file da parte dei dipendenti dell’azienda.

Dropbox: privacy a rischio?

Il dito sarebbe puntato in particolare sulla licenza d’uso del servizio che vieterebbe l’accesso ai contenuti protetti senza però specificare se esistano delle modalità per l’accesso che potrebbero permettere ad un dipendente di visualizzare ciò che non dovrebbe.

DropBox è al momento un servizio utilizzato da ben 25 milioni di utilizzatori, ora dovrà essere la FTC a decidere se la fiducia riposta da essi su questo servizio sia stata in qualche modo tradita.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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