IPRED2, la normativa che dovrà rendere omogeneo il trattamento dei casi di violazione del diritto di proprietà intellettuale in tutta la UE, è stato infine approvata dall’apposita commissione di Strasburgo. Ci sono però delle novità sostanziali rispetto al disegno iniziale della direttiva dovute all’accoglimento di due emendamenti.
Il primo emendamento, promosso dall’europarlamentare italiano Nicola Zingaretti, introduce nel provvedimento il concetto di scala commerciale, ciò vuol dire che i reati saranno puniti che un criterio di proporzionalità basato sulle finalità con le quali il diritto d’autore è stato violato. Per intenderci, se un ragazzino dovesse scaricare una canzone soltanto per ascoltarla mentre chatta verrà riconosciuta l’assenza di finalità di lucro e la sanzione sarà soltanto amministrativa, diversamente, chi cercherà di trarre profitto dalla diffusione di materiale illegale rischierà anche la galera.
Il secondo emendamento apporovato riguarda i diritti di brevetto: chi agisce in violazione di questi con intento criminale (ricerca del profitto da attività illegali), rischia anche 4 anni di carcere oltre che una multa di 400 mila Euro; le sanzioni saranno invece molto più leggere per coloro che non agiscono inseguendo il lucro personale.
Rimane invece la norma, molto contestata, che permette agli editori di partecipare attivamente come collaboratori delle indagini per la scoperta di attività illegali contro il diritto d’autore.