Un recente studio svolto da NordVPN stimerebbe in circa 17.3 miliardi di dollari il giro d’affari complessivo dei dati scambiati dagli utenti malevoli sul Dark Web, chiaramente tale valutazione si basa sulle informazioni che è possibile acquisire analizzando la parte più oscura di Internet e potrebbe essere anche notevolmente sottostimata.
Ma quali sono i dati personali che acquisiscono maggior valore quando vengono venduti sui circuiti illegali? A primeggiare sarebbebbero i passaporti con una spesa media pari a 600 dollari che potrebbe arrivare addirittura a 3 mila dollari nel caso in cui si trattasse di un documento emesso in Paesi come la Slovacchia, la Lituania o la Repubblica Ceca.
A "valere" di più sarebbero naturalmente i passaporti maggiormente ricercati, anche nel Dark Web valgono quindi le comuni regole di mercato, così come la difficoltà di riprodurre il documento per generarne un falso. A tal proposito è utile notare come un passaporto rilasciato in Argentina avrebbe un prezzo di scambio di appena 9 dollari.
Dati bancari, email, numeri di cellulare rubati vengono venduti online, spesso senza che i proprietari se ne accorgano
I dati bancari verrebbero poi venduti tra i 500 e i 4 mila dollari, gli indirizzi di posta elettronica tra i 10 e i 100 dollari, i numeri di cellulare a 10 dollari che sarebbe poi lo stesso prezzo previsto per l’informazione relativa ad un metodo di pagamento. Si pagherebbero 10 dollari per un account Netflix e appena 2 dollari per un profilo sul social network Twitter.
Complessivamente i dati venduti sul Dark Web oggetto della rilevazione sarebbero stati circa 720 mila, sorprendemente i conti in criptovaluta sarebbero sì ricercati ma non a prezzi esorbitanti: circa 400 dollari. In diversi casi gli utenti vittima delle violazioni non si accorgerebbero di nulla se non nel caso di sottrazioni di denaro e ricezione di phishing.