Non diciamo niente di nuovo se ricordiamo che il settore del turismo è stato uno dei più colpiti a causa della pandemia e dei lockdown che hanno fortemente limitato e in alcuni casi bloccato trasporti, strutture ricettive e qualsiasi evento si ricollegato alla voglia di viaggiare. Piattaforme come Booking.com, AirBnB ed Expedia avrebbero subito perdite rilevanti e in alcuni casi dato vita a campagne di licenziamenti.
Nonostante ciò nel 2021 la ripresa sembrerebbe essere stata abbastanza sostenuta e soltanto nel nostro Paese l’e-commerce dedicato al turismo avrebbe sviluppato un giro d’affari pari a 10.8 miliardi di euro con un incremento del 51% rispetto all’anno passato, quando le abitudini delle persone erano ancora fortemente condizionate dall’emergenza pandemica.
Nonostante la crescita del settore turistico online non si sono ancora raggiunti i numeri degli anni pre Covid
Stando ai risultati di una rilevazione operata dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano presentati nel corso dell’evento TTG Travel Experience, saremmo comunque ancora molto lontani dalle cifre registrate nel corso del 2019, anno in cui il commercio elettronico turistico avrebbe generato 16.3 miliardi.
In alcuni comparti l’e-commerce risulterebbe addirittura maggioritario, basti pensare che nel corso del 2020 ben il 62% delle transazioni relative al mercato dei trasporti (ad esempio per l’acquisto di biglietti aerei) sarebbero avvenute digitalmente. Per quanto riguarda invece la ricezione (alberghi, B&B..) si arriverebbe a quasi la metà (il 47%).
Un dato particolarmente interessante riguarda le strutture maggiormente ricercate dagli utenti e al centro del numero di transazioni più elevato, in questo caso infatti le performance migliori sarebbero state registrate dal comparto extra-alberghiero con un giro d’affari pari a 3.2 miliardi di euro contro gli 1.9 miliardi di quello alberghiero.