Quattro cittadini americani avrebbero dato vita ad una Class Action attreverso la quale segnalare alle autorità un’intensa attività di spam proveniente dal social network professionale LinkedIn; tale iniziativa farebbe seguito ad un verio e proprio affollamento delle loro inbox.
Nello specifico però la nota piattaforma online dedicata alla ricerca e all’offerta di lavoro sarebbe stata accusata di essersi appropriata, senza alcuna autorizzazione da parte dei legittimi proprietari, degli indirizzi di posta elettronica dei denuncianti.
La dinamica indicata da quella che si autodefinirebbe "parte lesa", sarebbe ancora tutta da dimostrare, in pratica i tecnici di LinkedIn avrebbero chiesto loro gli indirizzi email per questioni inerenti la sicurezza, ma l’unico effetto sarebbe stato l’invio massiccio di pubblicità non richiesta.
Come spesso accade in questi casi, le ipotesi interpretative potrebbero essere tantissime, da un semplice errore di funzionamento del social network fino ad una frode effettuata tramite phishing della quale LinkedIn sarebbe totalmente estraneo.