La crescita economica cinese (peraltro ultimamente mitigata dalla congiuntura negativa) non sembra accompagnarsi ad una diffusione dei più semplici diritti civili in un paese dove Internet è visto ancora come un nemico dell’establishment comunista.
Così accade che in una nazione in cui l’unica libertà concessa è quella di fare quanti più soldi possibili, venga vietato l’accesso a due servizi come Hotmail e Twitter, comunemente utilizzati da milioni di persone in tutto il Mondo, per impedire la diffusione di opinioni contrarie al regime di Pechino.
Il Governo cinese ha infatti deciso di bloccare l’utilizzo di Twitter e Hotmail per due giorni in coincidenza con il ventesimo anniversario della manifestazioni tenutesi in piazza Tienanmen nella capitale cinese.
Ma la mannaia dei censori governativi ha colpito anche altri due noti servizi utilizzatissimi in rete come Bing (l’erede di Live Search di Microsoft) e Flickr dove recentemente sono state pubblicate gallerie fotografica dedicate alla difesa dei diritti umani in Cina.