Secondo i dati pubblicati nello studio intitolato Worldwide Semiconductor applications forecaster di IDC, nel corso del 2021 i ricavi del mercato dei semiconduttori avrebbero registrato un incremento del 10.8% rispetto all’anno precedente. In numeri assoluti il giro d’affari del comparto a livello mondiale sarebbe stato pari a 464 miliardi di dollari.
Questa tendenza alla crescita dovrebbe mantenersi stabile anche durante il 2021, alla fine del quale ci si attende una crescita del 12.5% e un fatturato complessivo pari a 522 miliardi. Da questo punto di vista sarà interessante individuare i settori che faranno maggiore richiesta di chipset dopo un 2020 caratterizzato da esigenze peculiari e abitudini di consumo che potrebbero essere diventate strutturali.
Smart working e DAD hanno contribuito a far crescere la domanda di chipset
Nel corso di un anno straordinario in quanto caratterizzato dall’emergenza pandemica, le richieste di semiconduttori sarebbero state condizionate anche da un ricorso massivo allo smart working e alla didattica a distanza, altri segmenti avrebbero risentito di una contrazione della domanda ma per mercati come quello dell’automotive vi sarebbe stata al contrario una penuria di offerta.
A parere dei ricercatori la scarsa disponibilità di chipset finirà per ripercuotersi su tutti i comparti e in parte lo starebbe già facendo, i produttori reagiranno tramite un ampliamento degli impianti (anche per contenere possibili aumenti di prezzo) ma proprio le economie da cui proviene la maggior parte della domanda, Cina e USA, sarebbero ben lontane da riuscire a soddisfare le richieste del mercato interno.
Tra i settori che incrementeranno maggiormente la loro domanda di semiconduttori vi saranno molto probabilmente quelli basati sulla gestione di Data Center come per esempio i Cloud provider, per i quali si prevede un giro d’affari pari a 173 miliardi di dollari nel 2021 (+7.7), e l’ecosistema mobile che, anche grazie al 5G, dovrebbe incrementare la propria domanda sviluppando ricavi per 147 miliardi di dollari (+23.3%).