Sembrano lontanissimi i tempi in cui il prezzo del Bitcoin era arrivato a sfiorare i 20 mila dollari, eppure parliamo soltanto della fine del 2017. Ora, mentre anche il 2018 si appresta a terminare, la più famosa tra le cryptovalute avrebbe ormai perduto circa il 75% del suo valore rispetto alla migliore quotazione di sempre (nel dicembre dello scorso anno).
Superata per difetto la soglia psicologica dei 5 mila dollari, Bitcoin avrebbe sfondato anche il supporto fissato a 3.500 dollari con una tendenza all’ulteriore decremento. Le performance peggiori sarebbero state registrate proprio di recente, con un -35% la scorsa settimana di cui un -10% soltanto nella giornata di domenica.
Per quanto possa sembrere strano a chi non ha seguito le fluttuazioni della moneta virtuale di Satoshi Nakamoto, questi non sarebbero i risultati peggiori di sempre. A tal proposito basterebbe pensare al vero e proprio tracollo del 2011, con una pedita di 93 punti percentuali, e dell’84% perso dal prezzo del Bitcoin tra il 2013 e il 2015.
Attualmente ci troveremmo però davanti ad una situazione ben diversa, infatti il calo degli ultimi mesi è avvenuto a partire da un prezzo ben più elevato di quello degli anni passati. Inoltre in seguito al successo del Bitcoin sono nate centinaia di altcoin che, in misura variabile, hanno subito tutte un forte contraccolpo a causa del suo deprezzamento.
Considerando il parco cryptovalute oggi sottoposto a monitoraggio, la perdita complessiva a carico di questo comparto sarebbe stata pari a ben 700 miliardi di dollari. La situazione potrebbe poi deteriorarsi ulteriormente data la recente decsione della SEC (Securities and Exchange Commission) di regolamentare severamente le procedure di esecuzione delle ICO (Initial Coin Offering).