Recentemente la Casa di Cupertino avrebbe individuato l’identità di un suo ex dipendente che in passato aveva rivelato alcuni segreti industriali dell’azienda ai media, non senza una certa sorpresa si sarebbe scoperto anche che quest’ultimo non era un semplice collaboratore tra i migliaia di lavoratori assunti ma un dirigente che in passato aveva partecipato a decisioni importanti per l’azienda.
Sulla base di quanto avvenuto Tim Cook e soci avrebbero deciso di tutelare maggiormente la riservatezza dei propri progetti introducendo delle policy più restrittive riguardanti la produzione e l’assemblaggio degli iDevice. Le nuove regole riguarderebbero l’intera supply chain in modo da evitare quanto più possibile il verificarsi di leak.
Tra le iniziative intraprese vi sarebbe quella di passare al vaglio le fedine penali di tutti coloro che partecipano alla realizzazione di un articolo, chi dovesse avere dei precedenti penali verrà quindi escluso. Nel contempo si dovrebbe procedere con un monitoraggio più attento di tutti gli spostamenti in modo da prevenire comportamenti dannosi durante le fasi di lavoro.
Le policy di Apple riguarderebbero anche l’incremento della sorveglianza e il rilevamento dei dati biometrici, le aziende partner della Mela Morsicata come per esempio le asiatiche Pegatron e Foxconn, che partecipano direttamente all’assemblaggio di dispositivi come l’iPhone e l’iPhone, potranno raccogliere soltanto quelli dei propri dipendenti.
Un’altra regola che dovrà essere severamente osservata dalle aziende incaricate di gestire le commesse della compagnia statunitense riguarda la destinazione dei prototipi che dovessero presentare dei difetti, stando alle notizie attualmente disponibili questi ultimi verranno distrutti e la loro eliminazione verrà filmata per poi conservare il reperto video per almeno 180 giorni.