Stando ai dati messi a disposizione da Sensor Tower, per la prima volta il ricavato dagli abbonamenti alle applicazioni avrebbe superato quello dei mobile game pubblicati sull’App Store. Ciò sarebbe il risultato di un cambiamento introdotto da Apple che consente di rinnovare automaticamente le sottoscrizioni anche in presenza di aumenti di prezzo.
Tale modalità è comunque sottoposta ad alcune regole che impediscono di imporre incrementi troppo elevati, questi ultimi, ad esempio, non possono superare i 5 dollari o il 50% del prezzo orginale per gli abbonamenti settimanali e mensili così come i 50 dollari (o il 50% del prezzo orginale) nel caso degli abbonamenti su base annuale.
Gli abbonamenti si rinnovano in autoamatico
In tal modo è stata abolita la policy che precedentemente obbligava gli sviluppatori di richiedere il consenso degli utilizzatori in presenza di un qualsiasi aumento, anche minimo. Questo significa che gli utenti dovranno fare molta attenzione alle notifiche ricevute dalle applicazioni se non desiderano rinnovare un abbonamento divenuto più caro.
Per quanto riguarda invece le entrate generate dall’App Store, l’ultima rilevazione indica una quota pari al 50.3% a favore delle applicazioni relegando i giochi mobile al secondo posto. Il calcolo è stato effettuato tenendo conto non solo delle già menzionate sottoscrizioni, ma anche degli acquisti in-App e di altre funzionalità a pagamento come per esempio quelle che consentono di rimuovere l’advertising.
La stessa Casa di Cupertino avrebbe invitato gli sviluppatori del proprio ecosistema a limitare quanto più possibile la monetizzazione basata su singoli acquisti e transazioni di piccola entità (basti pensare alle loot box dei giochi mobile), favorendo nel contempo l’offerta di contenuti e feature in abbonamento, anche basata su tagli e tariffe differenti.