La Commissione Europea avrebbe aperto un nuovo fascicolo destinato a chiarire in che modo il colosso del commercio elettronico Amazon tratti di dati dei venditori di terze parti che operano attraverso il suo store. Tale indiscrezione verrebbe confermata da alcune dichiarazioni rese di recente dalla commissaria Margrethe Vestager.
Andrebbe subito chiarito che l’apertura di un fascicolo non si traduce automaticamente nell’inizio di un’indagine, ad oggi infatti l’Antitrust non avrebbe ancora formulato alcuna accusa nei confronti del gruppo di Jeff Bezos. La Vestager si sarebbe poi limitata ad affermare che la Commissione vorrebbe dei chiarimenti sulle modalità utilizzate per il trattamento dei dati di vendita.
La piattaforma di Amazon non ospita infatti soltanto i prodotti commercializzati direttamente da quest’ultima, ma anche milioni di articoli proposti da venditori che hanno deciso di utilizzarla per le proprie attività di e-commerce. In teoria Seattle potrebbe quindi disporre di un’immensa quantità di dati altrui da utilizzare per migliorare le performance dei propri asset.
In un’eventuale inchiesta si potrebbero analizzare le iniziative di Amazon per attività come per esempio le variazioni dei prezzi, sempre in teoria l’azienda statunitense potrebbe aver deciso di adattarli sulla base dei risultati ottenuti dai venditori. Se così fosse, e per ora non è disponibile alcuna prova a supporto di tale sospetto, la piattaforma avrebbe usufruito di un vantaggio competitivo sui propri affiliati.
Per il momento la Commissione Europea starebbe agendo con estrema cautela e non sarebbe andata oltre l’invio di alcuni questionari ad un ristretto numero di venditori selezionati scelti tra quelli operanti su Amazon. In questo modo si potranno acquisire informazioni utili per l’avvio o meno di una vera e propria indagine.