La vicenda risalirebbe a quelche tempo fa, ma i dettagli di quanto accaduto comincerebbero ad emergere soltanto in questi giorni; Anonymous avrebbe sferrato un attacco contro i server vaticani lo scorso agosto, il risultato dell’azione sarebbe stato però un insuccesso.
L’incursione sarebbe stata programmata per conicidere con la visita pontificia che si è svolta l’estate scorsa in terra spagnola, in occasione della giornata mondiale della Gioventù; il DDoS previsto si sarebbe però scontrato contro un firewall capace di garantire livelli di protezione "miracolosi".
Quella del noto gruppo di hacktivisti contro gli asset Internet della Santa Sede avrebbe dovuto chiamarsi Operation Pharisee, la ragione del suo fallimento sarebbe stata la totale assenza di vulnerabilità all’interno dell’intero sistema server che fa riferimento al Stato Pontificio.
Insomma, dove niente hanno potuto i super-tecnici di FBI, banche, colossi industriali e ONU arresisi davanti alla maschera di Guy Fakes, gli informatici papali si sarebbero invece dimostrati all’altezza della situazione; il DDoS avrebbe causato soltanto un lieve rallentamento delle pagine ma nessun blocco dei servizi. Complimenti alle guardie svizzere!