Mountain View ha ufficializzato il cambio di nome del sistema operativo Android Wear, la piattaforma per i dispositivi indossabili (come per esempio gli smartwatch) è stata infatti ribattezzata Wear OS. Tale scelta sarebbe stata motivata con il fatto che ormai tale soluzione non necessità più di un device basato sul Robottino Verde per funzionare.
L’intenzione sarebbe anche quella di non generare confusione presso i consumatori, Android e Wear OS sono infatti due sistemi operativi molto diversi e i dati a disposizione di Big G confermerebbero che nel 2017 almeno un terzo degli utilizzatori di quello che è stato Android Wear era possessore di uno smartphone iPhone.
Come confermato da Dennis Troper, responsabile della divisione Product Management di Wear OS, questa piattaforma è stata creata per supportare qualsiasi tipologia di wearable technology. Era quindi necessario trovare un nome che facesse immediatamente comprendere l’indipendenza del progetto dall’ecosistema Android.
Ad oggi i modelli di smartphone equipaggiati con l’ex Android Wear sarebbero circa una cinquantina e, dato che tra pochi giorni avrà luogo la nuova edizione del Baselworld (dal 22 al 27 marzo 2018), Google intende presentarsi a questo fondamentale appuntamento per l’industria dell’orologeria sotto una veste quanto più innotiva possibile.
Wear OS è il risultato di un cambio di rotta iniziato circa un anno fa, quando con il rilascio della versione 2.0 di Android Wear vennero implementate diverse feature che non necessitavano dell’abbinamento ad un dispositivo mobile per il loro funzionamento. Le prossime milestone contribuiranno certamente alla creazione di un sistema completamente standalone.