Se anche i grandi colossi dell’High Tech soffrono significa che l’economia mondiale sta effettivamente affrontando un momento di crisi particolarmente rilevante. L’ultima grande azienda colpita da questo periodo negativo sembrerebbe essere Amazon la cui capitalizzazione è scesa di recente al di sotto dei mille miliardi di dollari dopo circa 2 anni dal raggiungimento di questa quota.
Tale decremento sarebbe dovuto ad un calo del valore delle azioni superiore al 5.5% registratosi alcuni giorni fa, tale risultato rappresenterebbe inoltre una conferma dell’andamento poco positivo del gruppo nel corso del 2022 con una perdita complessiva di ben 42 punti percentuali. Lo scorso febbraio il valore di mercato della compagnia era pari ad 1.400 miliardi di dollari.
A pesare sulla capitalizzazione sarebbero stati in particolare 3 fattori: l’ultima trimestrale di cassa, con entrate inferiori rispetto alle stime degli analisti, le variazioni dei tassi di cambio, soprattutto in considerazione del rapporto tra il dollaro americano e le altre valute, e le previsioni di vendita per i prossimi mese con cali che potrebbero arrivare al 20%.
Andrebbe comunque sottolineato che tali decrementi non arriverebbero del tutto inattesi, Amazon fu infatti interessata da una forte crescita nel corso del 2020, quando l’emergenza pandemica e le limitazioni alla mobilità personale diedero una spinta rilevante al commercio elettronico, ma si trattò in tutti gli effetti di un andamento influenzato da eventi eccezionali.
Questo naturalmente non significa che le persone smetteranno improvvisamente di comprare prodotti sulla piattaforma creata da Jeff Bezos, è però probabile che l’attuale congiuntura macroeconomica a livello globale, le tensioni geopolitche in atto e, soprattutto, l’aumento dell’inflazione avranno un ruolo importante nella contrazione dei consumi.