eMarketer ha recentemente presentato i risultati di una ricerca condotta da Marin Software dalla quale emergerebbe una certa preoccupazione da parte degli operatori dell’advertising nei confronti della persistanza del duopolio formato da Google e Facebook. Il 42% degli intervistati avrebbe previsto che le scelte di tali compagnie avranno un impatto importate sulle loro attività.
Interessante notare come tale fattore venga considerato più determinante rispetto a fenomeni di particolare importanza come per esempio l’avanzare del video advertising, le nuove soluzioni per la pubblicità proposte da Amazon e la diffusione dell’ad blocking ora integrato anche in diversi browser per la navigazione Web.
Da questo punto di vista non si più però tacere il fatto che il duopolio citato starebbe cominciando a registrare i primi momenti di flessione, infatti nel corso nell’ultimo biennio i colossi di Mountain View e Menlo Park avrebbero visto la loro quota di mercato scendere dal 58.5% al 56.8%. Il loro predominio, almeno per il momento, non sarebbe comunque in discussione.
I professionisti dell’advertising sarebbero quindi alla ricerca di piattaforme alternative, in modo da differenziare maggiormente gli investimenti pubblicitari. Ciò starebbe favorendo realtà come il gruppo di Jeff Bezos e Snapchat, protagonisti rispettivamente di un incremento pari al 63.5% e all’81.7% secondo le stime di eMarketer per il 2018.
Attualmente un mercato adv in cui Google e Facebook operino avvalendosi di quote minoritarie non è nemmeno ipotizzabile, si starebbero però facendo strada nuove modalità per la promozione (dalle chatbot al visual search, dal voice search all’unione tra online e offline) che potrebbero creare spazi per una concorrenza sempre più agguerrita.