Un recente report di Minsait intitolato "Innovazione pubblica: le tecnologie disruptive che trasformeranno le Amministrazioni" ha individuato le 5 tecnologie che in futuro non troppo lontano potrebbero cambiare definitivamente, e soprattutto semplificare notevolmente, i rapporti tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini, anche nel nostro Paese.
Tali tecnologie sono i Big Data, l’Intelligenza Artificiale, la Realtà Virtuale, la Realtà Aumentata e la Blockchain. Parliamo quindi di veri e propri macrosettori che, se sfruttati tenendo sempre d’occhio le esigenze legate alla Cybersecurity, potrebbero rendere i servizi delle PA più efficienti e sburocratizzare una realtà oggi ancora estremamente macchinosa.
L’analisi dei Big Data potrebbe rivelarsi indispensabile per formulare previsioni quanto più precise possibili riguardo a settori come la pubblica sicurezza e la giustizia, la sanità e l’istruzione. Tale dati potrebbero poi essere elaborati tramite modelli di AI per rispondere in tempo reale alle istanze dei cittadini e organizzare smart cities adattive.
Nello stesso modo VR e VA potrebbero rappresentare delle innovazioni fondamentali per stimolare l’industria turistica e la riqualificazione degli spazi urbani. Un’area degradata potrebbe essere per esempio riprogettata collocando all’interno di essa delle strutture digitalizzate, in modo da valutarne da subito l’impatto e i possibili benefici per i residenti.
Non poteva poi mancare un importante riferimento alla Blockchain e alle tecnologie distribuite, queste ultime sono infatti in grado di archiviare e certificare qualsiasi rapporto tra PA, cittadinanza e imprese. Un utilizzo più esteso delle DLT si dovrebbe tradurre anche in un maggior livello di trasparenza e in una reale garanzia dell’immediatezza delle procedure.