Il report "A Playbook for Accelerating 5G in Europe" del The Boston Consulting Group sottolinea come il 4G potrebbe presto rivelarsi uno standard insufficiente per soddisfare le esigenze legate al traffico dati europeo. Mantenendosi le attuali abitudini di consumo si potrebbe arrivare ad un divario tra offerta e domanda in favore di quest’ultima già a partire dal 2021.
A determinare questo stato di cose sarebbe in particolare la riproduzione di video in streaming che starebbe registrando una crescita su base annua pari a ben 40 punti percentuali. Un incremento del genere potrebbe portare ad un definitiva saturazione entro il 2025 rendendo sempre più necessario il passaggio alle reti 5G di nuova generazione.
L’ampliamento delle infrastrutture esistenti per il 4G richiederebbe un impegno economico particolarmente ingente e, dato che per far fronte alle future necessità la portata della rete attuale dovrebbe essere come minimo triplicata, sviluppare un progetto del genere rischierebbe di assorbire tutti i profitti derivanti da un più ampio utilizzo. Allora perché non accelerare una transizione al 5G?
Anche in questi casi i costi potrebbero essere molto elevati, si calcola infatti che il 5G sarebbe in grado di determinare un aumento pari al 60% dei costi relativi alle infrastrutture. L’implementazione delle specifiche di quest’ultimo è stata effettuata infatti in un periodo relativamente breve e il suo utilizzo al livello di massa non farebbe altro che sommarsi all’attuale diffusione dello standard precedente.
Per gli esperti del The Boston Consulting Group l’Europa ha un’unica possibilità per cadere in piedi: creare una massa critica che coinvolga tutti gli stati membri in un’iniziativa comune, sia dal punto di vista economico che da quello della legislazione. Diversamente sarà impossibile reggere la concorrenza con Cina e USA per le quali il passaggio al 5G si starebbe rivelando molto meno traumatico.