Secondo le stime riportate nel report "Upskilling for Shared Prosperity" del World Economic Forum, entro il 2030 la quarta rivoluzione industriale determinata da Intelligenza Artificiale e automatizzazione dei processi di business determinerà un incremento pari al 3% del PIL (Prodotto Interno Lordo) mondiale, sostanzialmente circa 6.5 trilioni di dollari in termini assoluti.
La quarta rivoluzione industriale premierà le competenze digitali e la creatività
E’ convinzione comune che i grandi cambiamenti attesi nel corso dei prossimi anni per le dinamiche produttive siano destinati a determinare notevoli perdite di posti di lavoro, si tratterebbe però di un esito non scontato in quanto lo stesso documento indicherebbe in un incremento pari a 5.3 milioni di unità l’impatto occupazionale del cosiddetto "Lavoro 4.0".
Attualmente, circa l’85% dei posti di lavoro nell’Unione Europea richiederebbe competenze digitali di base per essere svolto, in pochissimo tempo però (entro il 2025) almeno la metà di questi ultimi potrà essere effettuato soltanto da personale appositamente qualificato. Si prevede inoltre che l’80% dei posti di lavoro richiederà qualifiche elevate.
Qual è il Paese europeo più pronto per questa imponente trasformazione dell’Economia? Non l’industrializzatissima Germania, non le realtà estremamente digitalizzate del Nord Europa ma la Spagna, Paese che potrebbe beneficiare di un aumento del PIL pari al 6.7% (132 miliardi) e di un incremento occupazione dell’1.2% (220 mila posti di lavoro).
Come sottolineato nel corso del forum WEF di Davos, le realtà in grado di affrontare meglio la quarta rivoluzione industriale saranno quelle che già oggi stanno puntando sul reskilling dei lavoratori in senso digitale, saranno poi premiati coloro che sono impegnati in lavori creativi in quanto le mansioni ripetitive saranno svolte sempre più spesso dalle macchine.