Il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha richiesto al CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) di stanziare 100 milioni di euro da distinare a progetti dedicati al WiFi, alla Blockchain e all’IoT. Tale somma sarebbe stata dirottata per la massima parte (95 milioni) da fondi inizialmente dedicati al 5G.
Come specificato dal Ministero, la disponibilità di questa cifra sarebbe dovuta soprattuto al fatto che le sperimentazioni mirate alla futura commercializzazione dei servizi in 5G sarebbe ormai in fase molto avanzata, i risultati ottenuti consentirebbero quindi di non dover impiegare gli stanziamenti previsti in principio nella loro totalità.
A permettere lo spostamento dei fondi sarebbe stato anche il buon esito dell’asta per l’assegnazione delle frequenze in 5G, gara durante la quale le casse dello Stato sarebbero riuscite ad incamerare un somma molto più ingente rispetto ai circa 2.5 miliardi di euro che rappresentavano la base per i rilanci delle aziende concorrenti.
Ne avrebbe così beneficiato il cosiddetto Piano BUL (Piano Banda Ultra Larga), appositamente concepito per garantire una maggiore diffusione del WiFi nel territorio della Penisola, così come i progetti incentrati sulla Blockchain e sulle tecnologie emergenti utili per il sempre più necessario ammodernamento del sistema Paese.
A ricevere incentivi saranno anche progetti di ricerca e sviluppo dedicati alle Intelligenze Artificiali e all’IoT (Internet of Things). Ad oggi niente esclude che una maggiore ottimizzazione delle spese per le sperimentazioni sul 5G possa portare al dirottamento di ulteriori fondi per il sostegno all’innovazione nel Belpaese.