Secondo un’analisi condotta da Graphite, più del 50% degli articoli pubblicati su Internet è stato generato da sistemi di intelligenza artificiale. Lo studio ha esaminato un campione casuale di 65 mila articoli in lingua inglese pubblicati tra gennaio 2020 e maggio 2025, utilizzando il rilevatore Surfer per stimare il contributo dell’AI nei testi.
Un punto di equilibrio tra contenuti umani e AI Slop?
I risultati mostrano una crescita esponenziale della produzione automatizzata a partire dal lancio di ChatGPT nel 2022. La percentuale di articoli generati da AI sarebbe passata da circa il 10% a fine 2022 a oltre il 40% nel 2024, fino a stabilizzarsi intorno al 52% nella primavera 2025.
Dopo un picco registrato nel novembre 2024, il volume di articoli creati da AI sembrerebbe aver raggiunto una fase di plateau con un equilibrio quasi perfetto tra contenuti umani e generati da algoritmi. Gli esperti ipotizzano che questo rallentamento sia dovuto al calo di visibilità dei contenuti prodotti in massa da piattaforme automatiche. I motori di ricerca come Google tendono infatti a privilegiare testi scritti da autori umani, considerati più affidabili.
I limiti dei sistemi di rilevazione
Un secondo studio di Graphite ha rilevato che l’86% dei risultati presenti su Google è di origine umana, mentre solo il 14% sarebbe riconducibile a sistemi AI. I contenuti generati automaticamente non riuscirebbero quindi ad ottenere lo stesso livello di indicizzazione degli altri.
Il rilevatore Surfer ha mostrato un margine d’errore del 4,2% nel classificare testi umani come generati da AI. Inoltre, diverse testate protette da paywall, e quindi escluse dai dataset pubblici, ospitano articoli scritti quasi certamente da persone, il che potrebbe ridurre la percentuale reale di testi creati artificialmente e AI Slop.
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