In una lettera agli azionisti Netflix ha annunciato di voler intensificare l’uso dell’intelligenza artificiale e del machine learning nella produzione dei contenuti che verranno pubblicati sulla piattaforma. Nel comunicato l’azienda definisce l‘AI un’opportunità per migliorare l’esperienza degli abbonati, supportare i creatori di audio/vodeo e ottimizzare le operazioni aziendali.
L’AI di Netflix potenzierà ricerca e creatività
Il servizio di streaming utilizza già da anni soluzioni di AI per la personalizzazione delle raccomandazioni, le produzioni e la promozione dei contenuti. Il nuovo piano prevede però un impiego più esteso grazie al patrimonio di dati acquisiti nel tempo e all’infrastruttura di cui Netflix dispone.
La compagnia sta testando un sistema di ricerca conversazionale basato su linguaggio naturale che consente di scoprire titoli e generi interagendo direttamente con l’interfaccia dell’applicazione. La navigazione del catalogo dovrebbe diventare così più intuitiva e personalizzata.
Un altro ambito di applicazione riguarda la localizzazione automatica delle promozioni in diverse lingue, con l’obiettivo di favorire la distribuzione delle produzioni a livello mondiale. La piattaforma offrirà poi ai creativi nuovi strumenti AI per potenziare il processo di produzione.
Alcuni esempi recenti includono l’uso della tecnologia Eyeline per il film “Happy Gilmore 2”, che ha permesso il ringiovanimento digitale dei personaggi, e l’impiego di strumenti generativi nella fase di pre-visualizzazione di “Il rifugio atomico” per valutare scenografie e costumi. Netflix ha inoltre pubblicato delle linee guida etiche per l’uso responsabile di queste tecnologie nel cinema.
Pubblicità su misura grazie all’intelligenza artificiale
Nel quarto trimestre del 2025 Netflix prevede di implementare soluzioni AI anche per l’advertising, con l’obiettivo di creare dei formati personalizzati, supportare la creatività automatizzata e ottimizzare il posizionamento degli annunci per ciascun utente.
Almeno nelle intenzioni, l’AI permetterà agli inserzionisti di ottenere risultati migliori e garantirà agli abbonati un’esperienza pubblicitaria meno invasiva.

