A partire dal 16 dicembre 2025 Meta inizierà ad utilizzare le conversazioni degli utenti con il suo assistente AI per personalizzare annunci, suggerimenti e contenuti su tutte le piattaforme del gruppo incluse Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger. L’iniziativa rappresenta un passo decisivo nell’evoluzione del modello pubblicitario da cui proviene circa il 98% del fatturato della società.
Nuova personalizzazione dell’advertising con l’AI
Secondo quanto comunicato dall’azienda, ogni interazione con Meta AI, che sia un messaggio testuale o un comando vocale, potrà influenzare i contenuti visualizzati dagli utenti. Discutere ad esempio di viaggi con l’assistente virtuale potrebbe portare alla visualizzazione di gruppi tematici, post o annunci legati a quell’attività.
Meta ha sottolineato che gli argomenti sensibili, come orientamento sessuale, opinioni politiche, religione, salute o appartenenza sindacale, non verranno utilizzati per la profilazione pubblicitaria. La raccolta di dati dalle interazioni AI consente però di ottenere una comprensione più profonda degli interessi e dei comportamenti, offre inoltre agli inserzionisti la possibilità di creare campagne molto più mirate ed efficaci.
Le implicazioni sulla privacy e le opzioni di controllo
La società ha ricordato che le conversazioni su WhatsApp restano protette da crittografia end-to-end. Inoltre, la personalizzazione basata sulla AI tra le diverse app sarà attivata solo se gli account sono collegati tramite Il Centro gestione account. In questo caso sarà comunque possibile modificare le impostazioni della privacy e gestire le preferenze degli annunci scegliendo di limitare l’uso dei dati o di disattivare la condivisione tra piattaforme.
Nel contempo, e secondo indiscrezioni non ancora confermate, Mark Zuckerberg e soci avrebbero avviato delle trattative con Google per valutare l’utilizzo del modello Gemini a supporto del proprio ecosistema pubblicitario.

