Meta ha annunciato il lancio di un nuovo modello di abbonamento per gli utenti di Facebook e Instagram nel Regno Unito. A partire dalle prossime settimane, gli over 18 potranno scegliere tra l’utilizzo gratuito con pubblicità personalizzata o un’opzione a pagamento per eliminare completamente gli annunci.
Costi e funzionamento dell’abbonamento di Meta
Il prezzo fissato da Meta è di 2,99 sterline al mese via web e 3,99 sterline tramite dispositivi iOS e Android per il primo account. Gli account aggiuntivi costeranno rispettivamente 2 e 3 sterline. L’azienda ha sottolineato come questa tariffa sia tra le più basse sul mercato internazionale.
Gli utenti che scelgono l’abbonamento non vedranno più gli annunci e i loro dati personali non verranno utilizzati a fini pubblicitari. Al contrario, chi continuerà con la versione gratuita continuerà a visualizzare inserzioni personalizzate ma manterrà l’accesso a strumenti come le preferenze sugli annunci e la sezione “Perché vedo questa inserzione?”.
L’mpatto sugli inserzionisti e il mercato pubblicitario
Il nuovo modello creerà due categorie distinte di pubblico: chi continuerà a ricevere annunci personalizzati e chi deciderà di non essere esposto all’advertising. Per gli inserzionisti questo potrebbe significare un calo nella precisione del targeting e la necessità di rivedere strategie e budget per ottenere il massimo ritorno sull’investimento.
Secondo i dati forniti da Meta, nel 2024 la pubblicità sulle sue piattaforme ha generato 65 miliardi di sterline nel Regno Unito e garantito 357 mila posti di lavoro. Inoltre, ogni sterlina investita in inserzioni avrebbe prodotto mediamente 3,82 sterline di ricavi per le imprese.
Le notifiche relative all’abbonamento verranno distribuite progressivamente agli utenti, inizialmente con la possibilità di essere ignorate per consentire una decisione più consapevole. Meta ha evidenziato come l’ambiente regolatorio britannico, più favorevole di altri all’innovazione, abbia permesso questo cambiamento. Ciò a differenza di quanto accade nell’Unione Europea, dove si registrano restrizioni più rigide in materia di pubblicità personalizzate.

