Dal 2009, con l’entrata in vigore della direttiva e-Privacy, i banner e i pop-up per il consenso ai cookie sono diventati parte integrante della navigazione online. Quello che era nato come strumento per garantire trasparenza e tutela dei dati si รจ trasformato, nel tempo, in una fonte di frustrazione per gli utenti, costretti a cliccare ripetutamente su opzioni di accettazione o rifiuto.
Ora, secondo quanto riportato da Politico, la Commissione europea si starebbe preparando a modificare le regole entro dicembre 2025, puntando a ridurre in maniera la cosiddetta “consent fatigue” legata all’accettazione dei cookie.
Verso un nuovo modello di consenso per i cookie?
Le nuove linee guida del Comitato europeo per la protezione dei dati mirano ad eliminare i banner che puntano a manipolare gli utenti e a ridurre l’eccessiva richiesta di autorizzazioni. Come ha spiegato Peter Craddock, avvocato specializzato in diritto digitale, troppo consenso finisce per uccidere il consenso stesso. L’abitudine a cliccare senza leggere svuota infatti di significato la scelta degli utenti.
La revisione della direttiva potrebbe introdurre due cambiamenti:
- un chiaro pulsante “Rifiuta tutto” con la stessa visibilitร di “Accetta tutto”;
- la possibilitร di gestire le preferenze direttamente dal browser web con un notevole risparmio di tempo e clic.
Il percorso delle riforme
Il dibattito ha preso slancio nel corso del 2025:
- a maggio la Danimarca ha proposto l’eliminazione dei banner per cookie tecnici o di semplice statistica;
- il 15 settembre l’UE ha inviato una nota all’industria IT segnalando l’intenzione di ampliare le eccezioni previste;
- il 22 settembre si รจ svolto un incontro appositamente dedicato tra la Commissione e i rappresentanti del settore digitale.
L’obiettivo dichiarato รจ quello di presentare a dicembre una versione aggiornata della direttiva che alleggerisca gli obblighi per le aziende, mantenendo perรฒ intatta la protezione dei dati personali. L’idea รจ in pratica quella di avvicinare la regolamentazione dei cookie al modello risk-based giร adottato dal GDPR, rendendo le regole piรน flessibili senza abbassare gli standard di sicurezza.

