Sostenuta dal colosso Alibaba, la startup cinese Moonshot AI ha lanciato Kimi K2, un nuovo modello generativo open source in grado di competere con i giganti occidentali dell’intelligenza artificiale. Presentato nei giorni scorsi, Kimi K2 vanta ben un trilione di parametri e si distingue per prestazioni elevate in attività agentiche e di programmazione.
Le caratteristiche di Kimi K2
Il modello è disponibile in due versioni: Kimi-K2-Base, destinato ai ricercatori che desiderano maggiore controllo sui dati, e Kimi-K2-Instruct, progettato per applicazioni come chatbot e agenti AI. Stando ai benchmark pubblicati, Kimi K2 supera GPT-4.1 di OpenAI e DeepSeek-v3 in alcuni task ma resterebbe indietro rispetto a Claude 4 Opus in altri ambiti.
Una delle caratteristiche più interessanti di Kimi K2 è il modello di licenza open source accompagnato da API a basso costo e opzioni per il self-hosting. Moonshot AI potrebbe quindi attrarre sviluppatori e aziende di tutto il mondo proponendosi come un’alternativa ai modelli proprietari occidentali.
Per quanto riguarda invece i prezzi, l’uso di Kimi K2 nelle applicazioni costa 0,60 dollari per milione di token in input e 2,50 per l’output, molto meno rispetto a OpenAI (rispettivamente 2 e 8 dollari). Alcuni analisti invitano però alla cautela sostenendo che la startup asiatica cinese potrebbe praticare “dumping” commerciale con lo scopo di invadere il mercato con modelli aperti e economici. Magari operando al di sotto del reale costo di produzione.
Cosa fanno i colossi occidentali
Mentre le realtà orientali continuano a crescere, OpenAI ha annunciato un rinvio a tempo indefinito del proprio modello open source, scelta motivata con la necessità di ulteriori test di sicurezza.
Meta continua invece ad investire nell’open source con Llama e ha recentemente acquisito Play AI, società specializzata nell’implementazione di voci sintetiche ultrarealistiche.

