Recentemente è emerso un nuovo di tentativo di phishing basato sulla AI che evidenzia quanto questo tipo di attività malevole siano diventate sofisticate. Come raccontato da Sam Mitrovic, esperto di sicurezza di Microsoft, nel suo caso tutto è iniziato con una notifica di recupero account Gmail non richiesta e proveniente dagli Stati Uniti. Essa è stata seguita da una chiamata persa, il cui ID chiamante indicava “Google Sydney“.
Lo stesso scenario si è ripetuto esattamente una settimana dopo: una nuova notifica di recupero dell’account e, 40 minuti più tardi, un’altra chiamata.
False attività sospette su Gmail
Questa volta, la chiamata ha avuto un risposta. Una voce americana, cortese e professionale, ha spiegato che era stata rilevata un’attività sospetta sull’account Gmail in coinvolto. Il chiamante ha chiesto se il proprietario dell’account avesse viaggiato o effettuato accessi da Paesi come la Germania. Ipotesi prontamente smentite. La persona al telefono ha quindi affermato che qualcuno aveva avuto accesso all’account per circa una settimana e aveva scaricato dei dati personali.
Sospettando una truffa, Mitrovic ha effettuato una ricerca del numero di telefono che sembrava essere legittimo. Tuttavia, dato che non è raro che i truffatori utilizzino tecniche per falsificare i numeri di telefono (spoofing), è stata richiesta una conferma. Il chiamante ha così inviato un’email apparentemente proveniente da Google. L’indirizzo apparteneva però ad un dominio non correlato a Big G. Svelando la truffa.
Se a chiamare è un’AI
Un altro dettaglio che ha sollevato sospetti è stato il comportamento di chi ha effettuato la chiamata che si è rivelato essere un’intelligenza artificiale. Una AI con una voce perfettamente scandita e ritmata.
Dopo aver terminato la chiamata, ulteriori verifiche sulle attività recenti dell’account Gmail non hanno mostrato segni di accessi sospetti. Anche l’analisi delle intestazioni dell’email avrebbe confermato che il messaggio era stato falsificato.
Questo caso dimostra quanto le truffe stiano diventando sempre più convincenti anche grazie all’AI. Sebbene gli strumenti per combatterle siano in costante evoluzione, la migliore difesa rimane la vigilanza e l’attenzione nel verificare ogni dettaglio prima di agire contro il proprio interesse. Insomma, usare il buon senso.
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