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Facebook e Twitter bloccati in Russia. Nelle prossime ore potrebbe toccare anche a YouTube

Roskomnadzor è il nome dell’autorità russa di regolamento delle comunicazioni che, in queste ore, ha deciso di bloccare completamente l’accesso ai social network Facebook e Twitter da parte dei cittadini residenti in territorio Russo che non potranno più utilizzare le due piattaforme per restare in contatto con il resto del mondo.

La scelta di bloccare i due social media rientra in una strategia di controllo dei media volta a limitare il dissenso nella popolazione nei riguardi delle attività militari in corso in Ucraina.

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Roskomnadzor

Facebook ci discrimina!

Attraverso Telegram, Roskomnadzor ha ufficializzato oggi la decisione di stoppare Facebook in Russia il quale, secondo l’autorità regolatoria sovietica, sarebbe reo di discriminare i media Russi.

Già il 25 febbraio, all’indomani dell’invasione, l’autorità russa era intervenuta nei confronti di Facebook "rallentandone" l’accesso in tutto il Paese, in segno di protesta nei confronti delle scelte del social network di applicare alcune "restrizioni" alle pagine di media russi come Zvezda Tv, legata all’esercito, e Ria Novosti, l’agenzia ufficiale di Mosca.

La risposta di Facebook: milioni di russi privati di informazioni attendibili

Ovviamente la risposta del social network non si è fatta aspettare, questo il comunicato pubblicato su Twitter da Nick Clegg, presidente per i global affairs del gruppo Meta (cui fa capo Facebook):

Presto milioni di cittadini russi si troveranno tagliati fuori dalle informazioni attendibili, privati della loro modalità quotidiana di connettersi con famiglie e amici e silenziati. Continueremo a fare il possibile per rendere i nostri servizi nuovamente disponibili alle persone e per metterli in grado di esprimersi in maniera sicura e mobilitarsi.

Non solo Facebook: bloccati anche Twitter e il sito della BBC

Nel corso della giornata l’autorità russa per le comunicazioni ha annunciato anche il blocco di Twitter. I cittadini russi, pertanto, non potranno più accedere al sito cinguettante per condividere informazioni col mondo.

Il blocco di Facebook e Twitter rientrerebbe nella più ampia attività di censura nei confronti di siti web e giornali occidentali che "deliberatamente diffondevano false informazioni" sulle attività sovietiche in terra d’Ucraina. Tra i siti bloccati si segnalano anche la BBC, Voice of America e Deutsche Welle.

In questo momento non è stata ancora presa una decisione analoga nei confronti di YouTube ma è probabile che, nelle prossime ore, anche la community video di Google venga messa al bando in terra di Russia.

Anche in Europa si bloccano siti russi

E’ corretto segnalare che la censura non riguarederebbe solo siti occidentali in Russia, ma anche siti Russi in occidente. Tra i provvedimenti europei contro Mosca, infatti, rientra anche la messa al bando delle testate Russia Today e Sputnik, avverso le quali si segnala anche il blocco dei canali su YouTube.

La guerra in Ucraina, quindi, non si combatte solo con bombe e munizioni, ma anche a "colpi" d’informazione, perché ai regimi la libertà delle idee fa più paura dei missili.

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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