Una delle startup piรน celebrate dell’ecosistema tech, Builder.ai, sarebbe crollata sotto il peso di uno scandalo che avrebbe svelato una realtร ben diversa dalla narrazione offerta al pubblico. Fondata nel 2016 a Londra da Sachin Dev Duggal, l’azienda avrebbe conquistato investitori illustri come Microsoft, SoftBank e la Qatar Investment Authority grazie a una promessa ambiziosa: rendere lo sviluppo software semplice come ordinare una pizza grazie all’intelligenza artificiale.
Cosa รจ successo a Builder.ai?
Dietro ad una facciata innovativa la tecnologia AI di Builder.ai sarebbe stata in gran parte inesistente. In realtร l’azienda si sarebbe affidata ad un team composto da circa 700 sviluppatori umani in India che avrebbero scritto manualmente il codice dei progetti commissionati dai clienti. Questo mentre all’esterno si sarebbe raccontato che tutto era frutto di sofisticati algoritmi.
Le prime crepe sarebbero emerse giร nel 2019, quando un’inchiesta del Wall Street Journal avrebbe evidenziato come la componente AI fosse stata fortemente esagerata. Le accuse di AI washing, cioรจ presentare dei servizi tradizionali come se fossero animati dall’intelligenza artificiale, sarebbero poi esplose nel 2025, quando degli ex dipendenti e alcuni osservatori del settore avrebbero rilasciato delle dichiarazioni compromettenti per la compagnia.
Un difficile tentativo di salvataggio
Il nuovo CEO Manpreet Ratia, subentrato a Duggal in un ultimo tentativo di salvataggio, avrebbe scoperto bilanci gonfiati e ricavi reali ben inferiori a quelli dichiarati. A fronte dei 220 milioni di dollari vantati i ricavi effettivi sarebbero stati meno di un quarto. Un audit indipendente avrebbe poi portato al congelamento dei fondi da parte dei finanziatori, paralizzando le attivitร del gruppo e portando al licenziamento di circa mille dipendenti.
A peggiorare la situazione vi sarebbe poi il fatto che Builder.ai risulterebbe ora debitrice verso giganti come Amazon e Microsoft per decine di milioni in servizi cloud non pagati. Con le indagini delle autoritร americane e la dichiarazione formale di bancarotta in vari Paesi, il caso Builder.ai sarebbe diventato il simbolo dei rischi legati all’hype incontrollato sull’AI.