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Discord dimezza le commissioni per gli sviluppatori

I responsabili di Discord hanno deciso di modificare le policy del servizio dedicate agli sviluppatori che nel prossimo futuro avranno maggiori possibilità di guadagnare dalla propria attività sull’applicazione di messaggistica. Tali novità sono dedicate in particolare ai coders che non hanno ancora raggiunto volumi di entrate particolarmente elevati.

In pratica la società che fa capo al progetto tratterà soltanto il 15% sul primo milione di dollari di ricavi. La monetizzazione in Discord funziona infatti sulla base di un sistema di revenue sharing, un po’ come succede con i più noti marketplace di App tra cui Play Store e App Store, dove lo store mantiene una commissione sulle entrate.

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Fino a questa decisione la percentuale trattenuta da Discord era pari al 30%, la commissione viene applicata su qualsiasi transazione economica avvenga all’interno del network di Discord, sia essa generata in seguito alla sottoscrizione di un abbonamento, alla distribuzione di un gioco o all’acquisto di estensioni e skin per quest’ultimo.

Le policy sono state aggiornate in diversi mercati tra cui anche quello degli Stati Uniti, nella Gran Bretagna e dell’Unione Europea compresa l’Italia. Si tratta di un cambiamento che arriva a pochi mesi di distanza dall’implementazione di un nuovo sistema di advertising, basato sul gioco Quest, che prevede l’assegnazione di premi per i partecipanti.

L’introduzione di un sistema pubblicitario in Discord non è stato accolto favorevolmente da tutti gli utenti, la piattaforma infatti venne lanciata per la prima volta nel 2015 sottolineando tra le sue caratteristiche principali proprio l’assenza di advertising. Per questa ragione Quest è stato fortemente incentrato sul gaming proprio per minimizzarne l’impatto sulla community.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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