Martedì Bitcoin è sceso sotto la soglia psicologica dei 100.000 dollari, toccando un minimo intraday di 99.966 dollari per la prima volta dal 23 giugno. Il calo del 5% in una sola giornata sarebbe frutto di un clima di nervosismo tra gli investitori preoccupati per la sostenibilità delle valutazioni azionarie legate al boom dell’intelligenza artificiale.
La correlazione tra AI e Bitcoin
Fino al calo sotto soglia Bitcoin veniva scambiato a 100.893 dollari, mentre Ether, la seconda criptovaluta per capitalizzazione, perdeva quasi il 9%. Il movimento ribassista ha coinciso con una giornata negativa anche per il Nasdaq Composite, in calo di oltre l’1% a causa delle vendite sui titoli tecnologici legati all’AI. Tra questi ultimi quello di Palantir, penalizzato da delle valutazioni considerate troppo elevate.
Secondo Haonan Li, fondatore della piattaforma stablecoin Codex, il mercato cripto mostrerebbe dei segnali di esaurimento, questo nonostante la crescita dei volumi e l’aumento dell’adozione di Bitcoin come bene rifugio.
Manca il contributo dei piccoli investitori
L’analista Ed Engel di Compass Point ha sottolineato che i piccoli investitori non starebbero più approfittando dei ribassi come nei cicli precedenti. Le vendite dei detentori di lungo termine restano consistenti, mentre la mancanza di acquirenti retail aumenta il rischio di ribassi. Si prevede così un possibile supporto tecnico intorno ai 95.000 dollari.
Storicamente, ottobre rappresenta un mese favorevole per Bitcoin, stagionalità che però non si è manifestata nel 2025. L’ultima volta che accadde fu nel 2018, quando la criptovaluta crollò del 37% a novembre.
Nel momento in cui viene scritta questa news il valore di Bitcoin è salito nuovamente sopra i 100.000 mila dollari.
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