Gli sviluppatori di X, il social network acquisito da Elon Musk quando ancora si chiamava "twitter", hanno deciso di rendere disponibile l’Intelligenza Artificiale Generativa di Grok anche agli abbonati alla formula Premium. In questo modo viene ampliata la platea di chi può conversare con il chatbot e ricevere risposte in linguaggio naturale.
Fino ad ora, infatti, gli unici utenti che potevano sfruttare le potenzialità della creatura di xAI erano quelli che avevano aderito al piano più avanzato della piattaforma: Premium+. Quest’ultimo però è abbastanza costoso, viene proposto infatti al prezzo di 19.52 euro al mese o 204.96 euro in un’unica soluzione con la fatturazione annuale.
Later this week, Grok will be enabled for all premium subscribers (not just premium+) https://t.co/4u9lbLwe23
— Elon Musk (@elonmusk) March 26, 2024
Premium offre qualche funzionalità aggiuntiva in meno rispetto a Premium+ ma è decisamente più economico, costa infatti la metà: 9.76 euro al mese oppure 102.48 euro con fatturazione annuale. Incrementare il numero di potenziali utilizzatori significa poi disporre di un maggior volume di interazioni per il training del modello sottostante.
Nello specifico l’LLM (Large Language Model) di Grok prende il nome non esattamente fantasioso di Grok-1. Esso è stato distribuito sotto licenza Open Source per decisione dello stesso Musk, anche in polemica con quanto fatto da OpenAI il cui modello GPT rimase libero e aperto fino alla versione 3.5 per poi rilasciare le release successive sotto licenza Closed Source.
Il miliardario sudafricano è stato infatti uno dei fondatori e finanziatori della compagnia capitanata da Sam Altman. Nonostante Musk non sostenga più OpenAI dal 2018, avrebbe deciso di presentare una denuncia contro la sua dirigenza per aver tradito la sua missioni iniziale: sviluppare un’Intelligenza Artificiale a beneficio di tutti e non solo delle proprie casse.