Gli sviluppatori della Casa di Redmond sono al lavoro per ultimare il prossimo aggiornamento di Windows 10: Redstone 4. Con quest’ultimo, oltre a diverse novità per quanto riguarda le funzionalità offerte, potrebbe arrivare anche una nuova modalità di cessione delle licenze ai partner OEM, strategia forse destinata ad influire sui prezzi.
In sostanza Microsoft potrebbe aver deciso di modificare i costi delle licenze del suo sistema operativo definendo delle SKU (Stock Keeping Unit) differenziate in base alle caratteristiche hardware dei terminali di destinazione. Per la precisione Satya Nadella e soci avrebbero previsto 5 SKU denominate Entry, Value, Core, Core+ e Advanced.
Nelle prime due categorie, quelle riferite alle dotazioni hardware meno elevate, dovrebbero rientrare macchine munite di CPU Intel Atom, Celeron o Pentium e con non più di 4 GB di memoria RAM. Vi sarebbero poi delle differenze relativamente alla capacità (e alla tipologia) di storage nonché alla categoria a cui appartiene il device realizzato; la SKU Entry viene per esempio indirizzata a 2in1 e tablet.
La SKU Core sarebbe stata pensata per le configurazioni che non potrebbero essere associate a Core+, per postazioni con oltre 4 GB di RAM ospitanti processori di fascia alta, e alla SKU Advanced, che dovrebbe essere indirizzata a computer particolarmente dotati come quelli che montano CPU Intel Core i9 (o AMD Threadripper) e supportano la risoluzione 4K UHD.
Per quanto riguarda i prezzi si parla di di 25 dollari per l’Entry, 45 per la Value, 65.45 per la Core, 86.66 per la Core+ e 101 dollari per l’Advanced. Sarà interessante scoprire quanto queste nuove fasce di prezzo finiranno per pesare sulle tasche dei consumatori considerando che Windows 10 è praticamente uno standard per i device Desktop e i portatili.