Le nuove policy dell’applicazione per la messaggistica istantanea WhatsApp che prevedono di condividere i dati raccolti con il social network Facebook (per finalità pubblicitarie e di profilazione) hanno creato diverse polemiche, soprattutto nel Vecchio Continente; prendendo atto di quanto accaduto i responsabili della piattaforma avrebbero quindi deciso di sospendere questa iniziativa in Europa.
Si tratterebbe di una misura temporanea, utile per riflettere sul da farsi. WhatsApp è una proprietà del gruppo capitanato da Mark Zuckerberg, ma quando entrò a far parte di Menlo Park il suo fondatore Jan Koum promise che la propria creatura non avrebbe messo a disposizione i dati degli utenti alla nuova proprietà.
Tale rassicurazione venne invalidata lo scorso agosto, con una modifica della licenza di utilizzo che di fatto consentiva la condivisione di alcuni dati, come per esempio nome, status online e recapito telefonico, tra WhatsApp e Facebook. Le nuove policy vennero presentate come strumento per il miglioramento del servizio, ma non furono accolte da tutti con entusiasmo.
Koum e soci avrebbero optato per una sospensione anche in considerazione delle indagini in merito svolte dai garanti per la privacy di alcuni paesi europei tra cui quello italiano. Le authority infatti avevano criticato in particolare il fatto che l’accettazione o meno delle nuove regole fosse vincolata ad un periodo di tempo limitato (30 giorni).
Nello specifico i responsabili dell’applicazione avrebbero bloccato la raccolta per scopi pubblicitari, la profilazione finalizzata al marketing era infatti una delle maggiori preoccupazioni dei garanti che desideravano chiarire la tipologia delle informazioni condivise tra le due piattaforme e le modalità con le quali venivano trattate.