back to top

Web: grandi aziende e regime cinese

La Cina è il mercato del futuro, quello che garantisce maggiori possibilità di espansione; il fatto che in quel paese i diritti umani siano l’ultima preoccupazione del regime così come la libertà di espressione, rappresenta (almeno di facciata) un ostacolo per gli investitori.

Come conciliare la voglia di fare business attraverso il mercato libero in un paese che non è libero con le istanze di democrazia? Google, Yahoo! e Microsoft hanno creato un codice di autoregolamentazione (qui quello di Google) che dovrebbe salvare capra e cavoli.

Inutile dire che le policy prescritte sono molto flessibili e basate più sulle dichiarazioni di intenti che sulle prese di posizione, quello che conta è fare soldi; la libertà di parola in Rete è per la Cina un obiettivo difficile a realizzarsi, né al momento sembra economicamente conveniente.

Pubblicità
Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Leggi anche...

Outlook: in arrivo il supporto per i file .pst

Microsoft ha annunciato una modifica importante per la gestione...

Google Maps mostra le segnalazioni sugli incidendi di Waze

Google Maps e Waze, due delle applicazioni di navigazione...

Il malware invisibile che colpisce i videogiocatori

Un recente studio di Check Point Research ha rivelato...

Pirateria: l’Italia si scopre virtuosa

Il Rapporto 2024 sulla Violazione del Copyright Online nell'Unione...

Spotify blocca le Mod contro la pirateria musicale

Spotify avrebbe intrapreso nuove azioni contro l'uso di versioni...

Google Search: nel 2025 sarà tutto diverso

Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha annunciato durante...
Pubblicità