La Commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti statunitense ha approvato 5 leggi a favore delle libera concorrenza che potrebbero creare alcuni ostacoli per le più grandi compagnie dell’High Tech, da Amazon alla Casa di Cupertino, da Alphabet (società di cui fa parte Google) a Facebook passando per tutte quelle realtà che sono riuscite a creare un monopolio di fatto nel loro settore o potrebbero farlo.
A pronunciarsi a favore delle nuove disposizioni sarebbero stati sia i rappresentanti del Partito Repubblicano che i Democratici, per una volta d’accordo quasi su tutto tranne che riguardo ad una sesta legge, non approvata, che entrando in vigore avrebbe impedito alle aziende sottoposte ad indagini di trasferire i propri titoli azionari.
Da notare che nel corso della discussione precedente alla votazione sarebbe stato fatto anche il nome di Microsoft, questo perché le iniziative intraprese dovrebbero riguardare le compagnie quotate in Borsa con una capitalizzazione di almeno 600 miliardi di dollari, 100 mila utenti business mensili e 50 milioni di utenti standard attivi al mese.
Le proposte approvate sono finalizzate a bloccare attività discriminatorie contro prodotti e servizi di aziende concorrenti, a garantire l’interoperabilità dei dati tra piattaforme, a vietare l’acquisizione di piattaforme di terze parti con lo scopo di limitare la concorrenza e ad incrementare la tassazione sulle fusioni con aziende dal valore superiore al miliardo di dollari.
In linea generale i Commissari si sarebbero dimostrati propensi a scoraggiare qualsiasi comportamento che possa generare un conflitto di interessi, è infatti convinzione comune anche negli USA che le Big Company debbano gran parte del loro successo alla capacità di impedire l’ingresso sul mercato o la crescita finanziaria di realtà alternative.