La Gran Bretagna ha deciso di dotarsi di una nuova legge con cui contrastare il fenomeno dei DeepFake pornografici. Un problema tornato recentemente ai disonori della cronaca in seguito ad una campagnia malevola ai danni di Taylor Swift, per la quale vennero utilizzati massicciamente dei tool text-to-image basati sull’Intelligenza Artificiale.
L’iniziativa di Londra potrebbe essere d’esempio per altri Paesi, nello stesso Regno Unito è poi in vigore l’Online Safety Act che presenta regole simili al DSA (Digital Services Act) ma è stato pensato specificatamente per proteggere i minori da contenuti online riferiti a fenomeni come il bullismo, la violenza, l’incitazione al suicidio e l’autolesionismo.
Per quanto riguarda la nuova legge, essa chiarisce che i pubblici ministeri del Crown Prosecution Service perseguiranno penalmente coloro che creano DeepFake senza il consenso delle persone che sono state ritratte. In caso di violazioni un’apposito emendamento al Criminal Justice Bill introduce delle sanzioni che potrebbero essere anche molto elevate.
#BREAKING : UK Government cracks down on ‘deepfakes’ creation.
Despicable people who create sexually explicit ‘deepfakes’ will face prosecution under a new law announced by the government today (16 April 2024).
Under the new offence, those who create these horrific images… pic.twitter.com/98tdUEdQJC
— upuknews (@upuknews1) April 16, 2024
Questo, vale la pena sottolinearlo, per chi si "limita" a realizzare il DeepFake di qualcun altro senza essere stato autorizzato da quest’ultimo. Il discorso cambia notevolmente quando il DeepFake creato viene condiviso online, in questo caso infatti per l’imputato sono previste anche delle pene detentive. Sostanzialmente si rischia di finire in carcere.
La legge deve essere ancora approvata dal parlamento londinese ma nel corso degli ultimi anni le iniziative delle autorità britanniche contro gli abusi online sono diventate estremamente severe, quindi la sua entrata in vigore è data per scontata. Nel Regno Unito, inoltre, sono previste pene severe anche con il fenomeno del Cyberflashing.