Il commissario europeo per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, starebbe esercitando delle pressioni nei confronti del Parlamento Europeo per cancellare le tariffe di roaming all’interno del territorio dell’Unione; l’obiettivo sarebbe quello di azzerare tali costi entro la Pasqua del prossimo anno.
Secondo il condivisibile parere della Kroes, attualmente le tariffe per il roaming costituirebbero un limite alla libertà di fruizione della Rete all’interno dei confini della UE; che senso ha appartenere tutti alla medesima comunità se poi si deve pagare di più per accedere ad un servizio appena si cambia paese?
Non a caso il commissario avrebbe posto l’accento sul concetto di mercato unico; avere la stessa moneta non sarebbe sufficiente per unificare i vari paesi membri, i cittadini europei dovrebbero avere la certezza di poter operare all’interno della UE senza discriminazioni dovute allo stato di residenza.
Ironicamente, la Kroes avrebbe voluto sottolineare che ci sarà pure una ragione se al World Wide Web è stato dato questo nome, le tariffe per il roaming ad oggi costituirebbero delle vere e proprie "frontiere virtuali" in grado di dividere un paese dall’altro.