Le parole di Vera Jourova, attuale commissario alla Giustizia dell’Unione Europea, sarebbero state abbastanza chiare: se Facebook non adotterà i criteri di trasparenza richiesti da Bruxelles relativamente all’erogazione dei suoi servizi il gigante di Menlo Park potrebbe presto pagare una sanzione anche molto elevata (l’ennesima). Mark Zuckerberg e soci avrebbero tempo soltanto sino alla fine del 2018.
A parere della UE i termini e le condizioni proposte dal Sito in Blue agli utenti non corrisponderebbero alla vera natura dei servizi forniti da quest’ultimo, senza tanti giri di parole la Jourova li avrebbe definiti addirittura "fuorvianti". tale riferimento sarebbe indirizzato in particolare alle nuove policy che Facebook ha reso disponibili lo scorso aprile.
A scatenare l’ira della commissaria, che avrebbe recentemente sostenuto di essere ormai spazientita dall’atteggiamento di Zuckerberg e soci, vi sarebbe il fatto che diverse altre Big Company del Web si sarebbero dimostrate molto più ricettive (e quindi collaborative) nei confronti dei richiami provenienti dall’Unione Europea.
Tra queste ultime vi sarebbero alcuni nomi noti come quelli di Google, AirBnB e di uno dei maggiori concorrenti di Facebook, il social network Twitter. Sempre stando alle dichiarazioni della Jourova, soltanto Menlo Park sarebbe in forte ritardo negli adeguamenti richiesti e non avrebbe mostrato alcuna volontà di accelerare i tempi.
Per Facebook si tratta dell’ennesimo braccio di ferro con l’Unione Europea, la piattaforma californiana infatti può contare quasi esclusivamente sull’advertising per il suo sostentamento e per massimizzarne l’efficienza necessita di una gran mole di dati. Le modalità con cui queste informazioni vengono raccolte sono state però spesso oggetto di critiche da parte di Bruxelles.