Se non ci pensano i governi nazionali ci pensa la Commissione Europea: per imporre una quota minima di indirizzi derivanti dall’introduzione del nuovo protocollo IPv6 è dovuta intervenire la stessa UE constatando l’inerzia degli stati membri.
Così in base ad una nuova direttiva di Bruxelles entro il 2010 almeno il 25% delle connessioni attraverso la Rete dovranno essere effettuate utilizzando i nuovi indirizzi IP in sostituzione del precedente standard IPv4.
Al momento nessun paese al Mondo pratica un utilizzo esteso del protocollo IPv6, soltanto Google ha messo in atto alcuni progetti che prevedono piattaforme sperimentali basate sul nuovo standard.