Alcune dichiarazioni recentemente rilasciate dallo scrittore statunitense Jonathan Franzen avrebbero suscitato polemiche perché contenenti accuse particolarmente pesanti nei confronti del social network Twitter, il colosso del microblogging.
Secondo Franzen, che avrebbe confessato di essere un grande consumatore di servizi tecnologici, la creatura di Jack Dorsey sarebbe caratterizzata in particolare da due difetti: la sua stupidità (la parola utilizzata sarebbe proprio questa) e la sua capacità di creare dipendenza.
In realtà quella dell’autore sarebbe un denuncia nei confronti della telematica nel suo insieme, essa infatti sarebbe diventata un ecosistema caotico in cui ogni volta che si cerca di mettere ordine il disordine raddoppia; il tutto a causa dell’eccesso di informazioni circolanti.
A Franzen sarebbe stato contestato il fatto che anche con i tweets, in appena 140 caratteri, sarebbe possibile creare delle opere d’arte; ma secondo l’intellettuale ciò non deporrebbe a favore delle piattaforma, questo perché, volendo, si potrebbero creare opere d’arte anche con gli stuzzicadenti.