Da quando Elon Musk ha deciso, e in un certo senso è stato constretto, a spendere 44 miliardi di dollari per acquisire la proprietà di Twitter, la sua ossessione è diventata quella di monetizzare quello che è stato l’investimento più consistente e nello stesso tempo più rischioso della sua carriera di imprenditore nonché uomo più ricco del mondo.
Da qui la decisione di rilanciare gli abbonamenti a Twitter Blue (8 dollari al mese su Web, 11 su iOS e Android e 84 con il piano annuale), la disponibilità delle Ads API soltanto a pagamento e ora anche una revisione della procedura che consente di rendere più sicuro il proprio account sul social network tramite l’autenticazione a 2 fattori.
Dal 20 marzo 2023 tutti coloro che hanno deciso di non attivare una sottoscrizione a Twitter Blue saranno esclusi dall’autenticazione a due fattori via SMS. Quest’ultima non deve essere utilizzata obbligatoriamente su Twitter, anche se rende più sicuri gli accessi, motivo per il quale il servizio può introdurla come opzione disponibile soltanto a pagamento.
In quanti saranno disposti a pagare un abbonamento per avere la 2FA?
Attualmente l’autenticazione a 2 fattori verrebbe utilizzata soltanto dal 2.6% degli utenti di Twitter, segno di quanto gli iscritti siano nella maggioranza dei casi poco sensibili alle tematiche sulla sicurezza. Il 74% di essi utilizzerebbe gli SMS come secondo fattore, poco meno del 29% una App come Google Authenticator e quasi nessuno una chiave hardware.
Chi ha scelto gli SMS dovrà quindi optare per un’altra delle modalità disponibili entro la data precedentemente citata, altrimenti l’autenticazione a 2 fattori verrà semplicemente disattivata e l’unico fattore a protezione dell’account sarà la tradizionale accoppiata tra username e password. Fino ad ora, come succede quasi sempre in questi casi, il costo degli SMS era stato a carico della piattaforma.