Secondo alcune indiscrezioni circolate in Rete nelle scorse ore il governo russo potrebbe servirsi di un’applicazione chiamata Okhotnik ("cacciatore") con la quale sarebbe possibile scoprire l’identità degli utenti anonimi su Telegram. Se tale notizia fosse confermata la piattaforma potrebbe rivelersi meno sicura di quanto non si sia creduto fino ad ora.
Okhotnik sarebbe stato sviluppato dalla Rostec, una gigantesca socità statale russa alla quale farebbero capo centinaia di aziende con contratti con diverse istituzioni tra cui la Difesa locale. L’applicazione verrebbe già utilizzata da tempo per effettuare il monitoraggio delle comunicazioni e dei contenuti veicolati attraverso Telegram.
Questo strumento, perfettamente legale in Russia, non sarebbe stato pensato soltanto per il controllo di Telegram ma spazierebbe su qualsiasi tipo di media online compresi i blog, i forum di discussione, i social network e persino il Dark Web. Lo scopo dovrebbe essere in pratica quello di raccogliere quante più informazioni utili per identificare chi si nasconde dietro un nickname.
Per far questo Okhotnik si occuperebbe di archiviare e incrociare dati come indirizzi di posta elettronica, nomi a dominio, username, indirizzi IP e wallet di criptovalute. Tutti dettagli che quando vengono messi insieme potrebbero permettere ad un’organizzazione, ad esempio un’intelligence, di contrastare qualsiasi tentativo di anonimizzazione.
Stando a quanto dichiarato dal gruppo capitanato da Pavel Durov gli utenti e gli amministratori dei canali sarebbero invece al sicuro, questo perché Telegram non permetterebbe in alcun modo di identificarli tramite applicazioni o API. è però fondamentale che chi desidera rimanere anonimo eviti comportamenti sbagliati come per esempio permettere l’accesso ai canali a bot di cui non si conosce l’origine.