Spotify, uno dei maggiori gruppi mondiali nel settore dello streaming audio, avrebbe lanciato delle precise accuse nei confronti di Apple e Google sostenendo che a causa della loro posizione domininante nei mercati digitali (compreso quindi quello in cui opera la piattaforma) impedirebbero ai competitor meno strutturati di concorrere ad armi pari.
A pronunciare queste parole sarebbe stato Daniel Ek, co-fondatore e CEO di Spotify. A suo parere infatti Mountain View e Cupertino controllerebbero l’accesso ad Internet di miliardi di utenti e servirebbero delle nuove normative per impedirlo, soprattutto perché in assenza di queste ultime sarebbero in pratica gli stessi colossi a dettare le regole.
L’imprenditore scandinavo avrebbe fatto riferimento in particolare alla compagnia guidata da Tim Cook e al market place App Store da cui gli utenti possono scaricare Apple Music. La mela morsicata non si limiterebbe solo a guadagnare dalle commissioni prodotte tramite applicazioni di terze parti ma concorrerebbe sul loro stesso mercato.
Con tutta probabilità le affermazioni di Ek potrebbero essere il risultato di un’accesa diatriba tra Spotify e Apple che va avanti da qualche tempo e che sarebbe stata ravvivata da un recente episodio. Cupertino infatti avrebbe bloccato per ben tre volte un upgrade dell’App di Spotify che prevedeva la possibilità di accedere ad un catalogo di audiolibri.
Le ragioni di tale rifiuto sarebbero state legate alle modalità con cui il servizio di streaming commercializzava i propri titoli senza passare per l’App Store (e quindi senza corrispondere alcuna commissione). L’approvazione dell’App sarebbe stata possibile soltanto dopo la rimozione da parte di Spotify delle informazioni sulla procedura per l’acquisto degli audiobook.