36 milioni di dollari, o più precisamente 4 miliardi di yen, questa la cifra pagata dalla Sharp per acquisire la divisione Pc di Toshiba che comprende anche le soluzioni per il mobile computing in ambito professionale e i registratori di volo. L’accordo prevede che il compratore prenda il controllo dell’80.1% dell’asset lasciando la quota restante alla società venditrice.
Per la Toshiba si tratta sicuramente di una boccata d’ossigeno dal punto di vista finanziario, a partire dal 2016 l’azienda giapponese avrebbe infatti registrato un solo trimestre in attivo e negli scorsi mesi il rischio della bancarotta si sarebbe dimostrato sempre più probabile. Le ragioni di questo stato di precarietà non andrebbero però ricercate solamente in un calo dei risultati a livello commerciale.
Toshiba è infatti un brand ancora molto importante nel settore degll’elettronica di consumo, ma a navigare in cattive acque sarebbe soprattutto la sussidiaria Westinghouse Electric, compagnia acquisita nel corso del 2005 che avrebbe subito perdite ingenti a carico delle attività nucleari. Nel caso specifico il buco di bilancio sarebbero stato pari a circa 6 miliardi di dollari.
Sharp avrà ora a disposizione una divisione dotata di grandi competenze nella realizzazione dei Pc dedicati ai vari segmenti di mercato, dalle soluzioni consumer a quelle enterprise, inoltre potrà produrre terminali e componenti accessorie ad un prezzo molto contenuto grazie alla Foxconn, società taiwanese a cui fa capo a sua volta.
Per Sharp quello attuale è un momento favorevole dal punto di vista degli utili, di recente il gruppo avrebbe infatti registrato il suo primo attivo dopo un quadriennio contrassegnato dal segno meno. Tale risultato sarebbe stato ottenuto in particolare grazie alla sterminata rete di vendita della Foxconn e ad una severa politica per il taglio dei costi.