Inutile negarlo, da alcune settimane a questa parte è stata scatenata una vera e propria guerra contro il file sharing illegale, un’ondata di repressione caratterizzata da sequestri di piattaforme Web, arresti e chiusure volontarie di servizi per evitare eventuali grane legali.
L’immensa e contestata community degli sharers comincerebbe così a ritrovarsi "orfana" delle maggiori realtà dedicate allo streaming e alla condivisione di contenuti protetti; tale fenomeno starebbe portando ad un ritorno alle classiche procedure di intescambio all’interno di circuiti chiusi.
Dopo un lungo periodo di attività praticamente alla luce del sole, si starebbe quindi tornando all’utilizzo delle Darknet e di software per la navigazione sicura come per esempio RetroShare; quest’ultimo avrebbe visto decuplicare il numero dei download nel corso degli ultimi mesi.
L’attenzione delle autorità nei confronti di questi fenomeni è però al momento molto alta, difficilmente quindi non verranno messe in campo strategie (magari in colaborazione con i provider) per limitare la diffusione di strumenti alternativi per la condivisione illegale.