Asseprim, la federazione di Confcommercio che si occupa dei servizi professionali per le imprese, ha recentemente rilevato che il 71% delle aziende italiane che svolgono la propria attività nel comparto servizi avrebbe programmato di investire il 5.3% del fatturato in iniziative dedicate alla transizione digitale dei propri processi di business.
Nelle intenzioni degli imprenditori vi sarebbe in particolare quella di consacrare parte dei propri ricavi in ricerca e sviluppo, strumenti per il lavoro in modalità smart working, software e dotazioni hardware. Stesso discorso per quanto riguarda il marketing, con un maggior impegno nella cura dei siti Web e della presenza nei social network, entrambi citati nel 41% dei casi.
Gli Italiani confidano nei fondi Europei per la digitalizzazione dei processi di business
Anche a questo proposito il tessuto produttivo della Penisola attende quelli che dovrebbero essere gli effetti benefici del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ben il 58% degli intervistati riterrebbe che i fondi derivanti dal Next Generation EU (750 miliardi di euro per tutti gli stati membri di cui 191.5 per l’Italia) saranno indispensabili per la Digitalizzazione.
Nello specifico, la dotazione del PNRR per la transizione digitale, l’innovazione e la competitività dovrebbe assestarsi sui 46.3 miliardi di euro. Di questi ultimi però soltanto una parte sarà dedicata al sistema di produzione del Paese, gli altri verranno spesi per innovare la Pubblica Amministrazione e per progetti legati al turismo e alla cultura.
Al di là dell’ottimismo creato dalla disponibilità del Recovery Fund, il 10% degli imprenditori riterrebbe che ci vorrà ancora tempo prima che la transizione digitale possa essere completata. Ad oggi solo il 27% degli intervistati crederebbe in un’efficacia di lungo periodo del PNRR, più della metà invece starebbe cercando di capire se i fondi disponibili potrebbero essere effettivamente utili per rendere la propria impresa più competitiva