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Piracy Shield: meno pirati ma gli abbonati non aumentano

Nel febbraio 2024 l’Italia ha introdotto il sistema Piracy Shield con l’obiettivo di contrastare la pirateria delle trasmissioni sportive dal vivo. Questa iniziativa ha bloccato migliaia di indirizzi IP e nomi di dominio associati a trasmissioni non autorizzate, ottenendo inizialmente elogi da parte delle istituzioni e dei detentori dei diritti. Dati recenti suggerirebbero però che l’efficacia del sistema nel convertire i pirati in abbonati paganti sia limitata.

I numeri di DAZN

Brian Turnbow, CTO di CDLAN, ha analizzato i rapporti trimestrali dell’AGCOM, l’autorità italiana per le comunicazioni, focalizzandosi sugli abbonamenti e sul tempo di visualizzazione di DAZN. Uno dei principali detentori dei diritti della Serie A.

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La sua analisi ha rivelato che, nonostante l’implementazione di Piracy Shield, il numero di abbonati e le ore di visualizzazione nel 2024 sarebbero rimasti invariati rispetto al 2023.

Inoltre, entrambi gli indicatori risulterebbero inferiori rispetto al 2022. Anno precedente all’introduzione del sistema. L’unica variazione significativa sarebbe stato l’aumento del prezzo dell’abbonamento mensile.

Quanto è efficace il Piracy Shield?

Questi dati avrebbero generato degli interrogativi sulla reale efficacia del Piracy Shield nel raggiungere il suo obiettivo principale. Quello di incentivare gli utenti a passare da servizi pirata a piattaforme legali a pagamento. Il sistema di fatto avrebbe ridotto l’accesso a fonti illegali di contenuti ma ciò non si sarebbe tradotto in un aumento degli abbonamenti.

Questo fenomeno potrebbe essere attribuito a diversi fattori tra cui la disponibilità di alternative pirata ancora attive, la percezione del valore dei servizi legali rispetto al loro costo e l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori.

Oltre alle misure repressive potrebbe essere utile considerare strategie che migliorino l’offerta legale, rendendola più accessibile. Ciò potrebbe includere la revisione dei modelli di prezzo, l’ampliamento dei contenuti disponibili e l’ottimizzazione della UX. Inoltre, campagne educative che sottolineino i rischi associati alla pirateria e i benefici del supporto alle piattaforme legali potrebbero contribuire a modificare i comportamenti dei consumatori.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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