In un recente post Sam Altman, CEO di OpenAI, ha confermato che l’azienda è fiduciosa nella possibilità di sviluppare un’AGI, o Intelligenza Artificiale Generale, e prevede che entro l’anno gli agenti AI inizieranno a migliorare la loro produttività e capacità organizzativa.
OpenAI punta alla superintelligenza artificiale
Altman ha riflettuto sul percorso di OpenAI sottolineando che la compagnia ha saputo raggiungere traguardi notevoli. Tra cui lo sviluppo di modelli di linguaggio avanzati come GPT-4. Il prossimo obiettivo è ora quello di raggiungere una “superintelligenza nel vero senso della parola“. Con strumenti di AI in grado di accelerare le scoperte scientifiche e l’innovazione.
Nel suo intervento ha poi ricordato le controversie affrontate da OpenAI. In particolare per quanto riguarda la sicurezza e le implicazioni etiche delle tecnologie AI. Non sono infatti mancati i conflitti interni, come quello che ha portato alla sua rimozione temporanea da CEO nel novembre 2023 che lui stesso ha voluto descrivere come un grave fallimento di governance.
Altman ha discusso anche le strategie finanziarie dell’azienda, inclusa la partnership con Microsoft. Ad oggi, sebbene i prodotti di OpenAI come ChatGPT, abbiano ottenuto un grande successo, l’azienda opera in perdita per servizi come gli abbonamenti ChatGPT Pro da 200 dollari al mese. Si dovranno quindi trovare dei modelli finanziari sostenibili con cui supportare ricerca e sviluppo.
Altman scommette sugli Agenti AI
Guardando al futuro, Altman si è dichiarato ottimista sul ruolo dell’AI. Prevedendo che entro il 2025 gli agenti AI inizieranno a trasformare la produttività aziendale. Immagina un futuro in cui strumenti superintelligenti miglioreranno non solo il business ma contribuiranno a risolvere sfide complesse a livello globale.
La missione di OpenAI sarà quindi quella di di garantire che l’AGI porti dei benefici concreti a tutta l’umanità, anche tramite sviluppo responsabile delle tecnologie AI.