ChatGPT, il chatbot di OpenAI basato sul modello generativo GPT, è oggi disponibile in due formule differenti: una gratuita, le cui prestazioni sono spesso di bassa qualità a causa del carico di lavoro sui server, e una a pagamento, ChatGPT Plus, che per 20 dollari al mese garantisce performance migliori, disponibilità continua e output basati su GPT-4 (non sul più datato GPT-3.5).
A queste due soluzioni potrebbe presto aggiungersene una terza chiamata ChatGPT Business, anch’essa premium. Come chiarito molto bene già dal nome del servizio, dovrebbe trattarsi di una nuova versione del front-end di GPT appositamente pensata per i contesti professionali. Ma quali potrebbero essere le differenze rispetto a ChatGPT Plus?
Come specificato dai responsabili dell’organizzazione creata da Sam Altman, ChatGPT Business dovrebbe garantire ai propri utilizzatori un maggiore controllo sui dati. Si tratta di una caratteristica particolarmente importante considerando che molto spesso le aziende si trovano a dover gestire le informazioni personali di un gran numero di utenti.
Stando così le cose è facile ipotizzare che, a differenza di quanto accade con le altre versioni, i dati veicolati tramite ChatGPT Business non verranno utilizzati per l’addestramento del modello linguistico sottostante. In questo modo il sistema dovrebbe garantire anche una conformità di default con quanto stabilito dal GDPR (General Data Protection Regulation).
A questo punto OpenAI dovrà rispondere ad altre due domande: quanto costerà l’abbonamento a ChatGPT Business? Quando verrà lanciato il servizio? Per il momento non sarebbero disponibili dei dettagli a riguardo ma è abbastanza probabile un debutto in fase di sperimentazione che inizialmente coinvolgerà soltanto un numero ristretto di utenti.