Questa volta i vertici di Netflix sembrerebbe essere veramente intenzionati a bloccare il fenomeno della condivisione illegale degli account e quindi delle password di accesso alla piattaforma. Attualmente infatti gli abbonati al servizio sarebbero circa 200 milioni contro ben 100 milioni di utenti che visualizzano i contenuti senza pagare nulla alla compagnia capitanata da Ted Sarandos.
Non è un mistero che Netflix stia incontrando delle difficoltà dal punto di vista della crescita, tanto che nel corso del 2020 il numero di abbonati sarebbe diminuito per la prima volta in 10 anni. Una calo dovuto di certo anche alla maggiore concorrenza nel settore dello streaming on demand ma su cui hanno avuto sicuramente un ruolo anche gli ultimi aumenti di prezzo.
Con tutta probabilità Netflix è stata vittima dello stesso errore fatto da altre aziende che hanno visto crescere la propria utenza durante il 2020, in piena emergenza pandemica. La convinzione che i cambiamenti nelle abitudini degli utenti sarebbero diventati strutturali ha alterato le previsioni di crescita che, passata l’emergenza, si sarebbero rilevate troppo ottimistiche.
Netflix non avrebbe intenzione di vietare da subito in tutto il mondo la condivisione delle password, la "stretta" sul fenomeno avrà inizio negli Stati Uniti dove probabilmente verrà introdotto un costo aggiuntivo per ciascun utente addizionale. Successivamente si passerà agli altri Paesi tra cui l’Italia, dove le persone coinvolte sarebbero circa 3 milioni.
Tale cambiamento dovrà per forza di cose essere graduale e percepito come meno "drammatico" possibile. Infatti, non potendo condividere il proprio account con amici e familiari molti utenti potrebbero essere disincentivati dal proseguire con l’utilizzo del servizio, con ulteriori conseguenze negative sui dati relativi alle iscrizioni, vecchie o nuove che siano.